Il Liceo Ginnasio Statale “Amedeo di Savoia” di Tivoli
con la collaborazione del Ministero dei Beni e Attività Culturali Soprintendenza Archeologica per il Lazio e
con il patrocinio del Comune di Tivoli
presenta
la sesta edizione del Progetto Scuola Teatro e Beni Culturali
Eneide. Oriente e Occidente: i viaggi della speranza
Villa Adriana Sabato 19 maggio 2007 ore 16,30.
Santuario di Ercole Vincitore Sabato 26 maggio 2007 ore 16,30.
L’Eneide di Virgilio è un poema epico commissionato da Augusto al grande poeta latino per esaltare le origini di Roma e la sua nobile stirpe. Tra i vari aspetti di questa opera emerge il tema della speranza che permea tutto il viaggio di Enea da Troia verso il Lazio. è la speranza infatti che rende eroico l’esule fuggitivo dalla distruzione della guerra e che gli permette di superare le sofferenze, le pene e i dolori che è costretto ad affrontare per andare incontro alla vita a cui è destinato. In questa ottica l’eroe virgiliano ci appare in tutta la sua humanitas e le coste della nostra terra risultano essere sempre più simili a quelle attuali. Esse sono infatti il punto di arrivo di un lungo viaggio e punto di partenza per una nuova vita in cui è soltanto la speranza che riesce a mantenere vivo l’uomo.L’opera, comunque, non deve essere considerata come un poema trionfale e può persino sembrare un “poema dei vinti”, in cui risuonano accenti di dolore per le atrocità della guerra e della storia che, per compiersi, richiede tante vittime innocenti, oscure o illustri
L’eroe si caratterizza per una doppia personalità: è individuo e capo, uomo privato e pubblico, con il prevalere nel corso della vicenda, della sua vocazione alla dimensione collettiva, nella quale sa far confluire le sue eccezionali qualità umane.
L’uomo-eroe si fa via via portavoce dei bisogni della collettività, che sa interpretare e realizzare attraverso le imprese eroiche compiute al servizio del suo popolo: il senso collettivo è ciò che caratterizza il nuovo codice eroico, che nella tradizione era sempre paradigma di eccezionali qualità individuali, mai subordinate ai bisogni della collettività. La dimensione pubblica e collettiva dell’eroe, a sua volta, si sposa felicemente con la necessità di conferire una dimensione di forte attualità, nel momento in cui la società romana è impegnata nella sua rifondazione, una rifondazione che ha bisogno dell’apporto dei valori della tradizione riproposti in una chiave nuova, che ha in Augusto il protagonista della scena politica.
Interpreti e personaggi
Valerio Borgese Virgilio
Aldo Caruso Vulcano, Volcente
Barbara Cericola Anna, Madre latina
Laura Cojocaru Opi
Edoardo Corsetti Eurialo
Salvatore Della Gatta Giove
Mirko De Martini Eolo, Re Latino
Alice De Prizio Indovina, Sacerdotessa
Eleonora Facioni Sacerdotessa
Gilardi Aldo Pallante ed Ilioneo
Francesco Iacoella Anchise e Lauso
Adriana Lori Pirgo e Diana
Federica Mares Venere
Antonella Mariani Mercurio ed Amata
Marta Mollicone Venere fanciulla, Musa
Gloria Napoletano Giunone
Antonio Paparella Turno
Augusto Petrocchi Niso
Ilaria Pizzella Sacerdotessa
Veronica Proietti Didone
Daniel Prosperi Ascanio
Jacopo Rocchi Enea
Shermin Rocchi Sibilla e Camilla
Valeria Roggi Sacerdotessa
Martina Sabbi Sacerdotessa
Livia Salvati Manni Aletto ed Iride
Muse
Alessandra Balla, Giulia Calderoni, Lucia
Casaroli, Laura Cojocaru, Francesca Debbi,
Enrica Onorati, Elena Palozzo,
Candida Ventura
Musicisti
Maestro Carlo Gizzi, Alessandra Bernardini,
Fabrizio Candidi, Irene Marinucci,
Claudia Pascuzzi, Francesca Prassede
Coreografia Regia
Patrizia Salvatori Giusi Martinelli
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Due sono i punti salienti dello spettacolo che il Liceo Ginnasio Statale “Amedeo di Savoia” di Tivoli, con la collaborazione del Ministero dei Beni e Attività Culturali Soprintendenza Archeologica per il Lazio e con il patrocinio del Comune di Tivoli, ha presentato nella sesta edizione del Progetto Scuola Teatro e Beni Culturali dal titolo: Eneide. Oriente e Occidente: i viaggi della speranza e che si è tenuto a Villa Adriana sabato 19 maggio 2007 con replica nel Santuario di Ercole Vincitore sabato 26 maggio 2007. Il primo consistente nell’innamoramento, la disperazione e la morte di Didone, interpretati con una maestria eccezionale da Veronica Proietti, e che ha coinvolto fino alle lacrime gli spettatori. Nessuno infatti – prima di Virgilio – aveva mai rappresentato così stupendamente le ebbrezze, le torture e le furie della follia amorosa. Un cieco furore divora le midolla di Didone, che vaga per tutta la città, come una cerva colpita da una freccia. Sola di tormenta nel palazzo vuoto e giace sui tappeti: vede e ascolta Enea lontano: si confida solo con la sorella Anna (magistralmente interpretata dall’alunna Barbara Cericola):
“ Anna, lo confesso, dopo la morte del misero sposo
Sicheo, e la casa insanguinata da fraterna strage,
egli soltanto ha scosso i miei sensi, e m’ha fatto
vacillare l’animo. Riconosco i segni dell’antica fiamma”
L’altro momento culminante per noi tiburtini è certamente l’esaltazione dell’antica Tibur da parte delle ragazze che interpretavano le Muse: sentire la famosa frase (che qui citiamo non in traduzione moderna, ma in quella classica di Annibal Caro) e vedere indicata sia dal Pecile di Villa Adriana sia dal Teatro del Santuario d’Ercole la nostra città, è stata certamente un’emozione intensa:
“Cinque grosse città con mille incudi a fabbricare, a risarcir si
dànno
d’ogni sorte armi: la possente Atina,
Ardea l’antica, Tivoli il superbo,
e Crustumerio, e la torrita Antenna.”
Allo stesso modo, sempre nel poema virgiliano, il ricordo dei nostri mitici fondatori
“Vennero appresso i suoi fratelli
argivi
Catillo e Cora, e di Tiburte il terzo
guidâr le genti, che da lui nomate
fûr Tiburtine. Dai lor colli entrambi
calando avanti a l’ordinate schiere,
due Centauri sembravano a vedergli,
che giú correndo da’ nevosi gioghi
d’Omole e d’Otri, risonando fansi
dar la via da’ virgulti e da le selve.”
Un gran lavoro ha dovuto svolgere sia a monte che in corso d’opera la regista Giusi Martinelli per ridurre e rendere rappresentabile l’Eneide, ma il successo ha ripagato dello sforzo tutta la “compagnia” che, attingendo alle giovani generazioni del Liceo Classico, ogni anno porta sulla scena a Tivoli antiche tradizioni. Proprio per questo il dott. Zaccaria Mari, intervenuto per porgere i saluti della Soprintendenza Archeologica per il Lazio, ha auspicato per il futuro un festival giovanile del Teatro, anticipando che, fra breve, inizieranno i lavori per rendere usufruibile con gradinate lo stesso Teatro del Santuario d’Ercole, che, risuonante da qualche anno dopo duemila anni di silenzio, delle antiche melodie, grazie al Liceo Classico, potrà ospitare comodamente i futuri spettatori ridiventando – come sottolineava il Dott. Mari – l’unico Teatro (ma che Teatro! ) che l’antica Tibur avesse.
Non si possono tacere a questo punto gli interpreti che sono stati : Valerio Borgese (Virgilio), Aldo Caruso (Vulcano e Volcente), Barbara Cericola (Anna e madre latina), Laura Cojocaru (Opi), Edoardo Corsetti (Eurialo), Salvatore Della Gatta (Giove), Mirko De Martini (Eolo e Re Latino), Alice De Prizio (Indovina e Sacerdotessa), Eleonora Facioni (Sacerdotessa), Gilardi Aldo (Pallante ed Ilioneo), Francesco Iacoella (Anchise e Lauso), Adriana Lori (Pirgo e Diana), Federica Mares (Venere), Antonella Mariani (Mercurio ed Amata), Marta Mollicone (Venere fanciulla e Musa), Gloria Napoletano (Giunone), Antonio Paparella (Turno), Augusto Petrocchi (Niso), Ilaria Pizzella (Sacerdotessa), Veronica Proietti (Didone), Daniel Prosperi (Ascanio), Jacopo Rocchi (Enea), Shermin Rocchi (Sibilla e Camilla) Valeria Roggi (Sacerdotessa), Martina Sabbi (Sacerdotessa), Livia Salvati Manni (Aletto ed Iride), Aurora Tozzi (madre di Eurialo) ed Edoardo Tozzi (Nettuno, Drance). Le Muse erano interpretate da Alessandra Balla, Giulia Calderoni, Lucia Casaroli, Laura Cojocaru, Francesca Debbi, Enrica Onorati, Elena Palozzo e Candida Ventura. I musicisti, diretti dal Maestro Carlo Gizzi sono stati Alessandra Bernardini, Fabrizio Candidi, Irene Marinucci, Claudia Pascuzzi e Francesca Prassede. La coreografia di Patrizia Salvatori e la regia, lo ripetiamo, della bravissima Giusi Martinelli.
Il progetto, per il quale il Ministro Fioroni ha inviato il suo plauso, è stato presentato nell’ambito della settimana la “La Scuola siamo noi” promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione. (R. B.)